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Giuseppe Costa, docente di Salute Pubblica, Università di Torino

Pandemia e disuguaglianze

Agnese Rossi: Buonasera, la pandemia e il lockdown sono stati disuguali? Perchè?

Giuseppe Costa: Buona domanda Agnese, non è facile rispondere. A priori l’impressione di tutti è che la pandemia fosse stata molto uguale, nel senso che il virus non stava a guardare in faccia se incontrava un vescovo, un cardinale o un principe, un duca, un avvocato, un operaio o un senzatetto. Poi nei fatti si è visto che invece è molto diseguale a dispetto di questo pregiudizio. La distribuzione delle malattie croniche, che sono i principali fattori che predispongono a una evoluzione molto sfavorevole dell’infezione, quindi se tu ti infetti stai molto peggio se hai queste malattie croniche come: scompenso cardiaco, diabete, malattia respiratoria cronica, insufficienza renale, ipertensione, eccetera, tutte queste malattie sono distribuite in modo molto disuguale. Sta di fatto che le conseguenze sulla salute che stanno a colpire questi malati, ecco vedete dalla figura si vede che atterra il virus su una epidemia che è già molto disuguale di malattie croniche, quindi vedete i più vogliono dire che l’impatto delle disuguaglianze è stato molto severo. Se invece andate in altri aspetti sui vari meccanismi che hanno influenzato questa severità, vedete che anche l’esposizione al virus, all’infezione è stata disuguale, perchè a parte i casi dei professionisti sanitari che ovviamente sono stati più esposti e che tendenzialmente sono persone laureate, benestanti eccetera eccetera, ma se si esclude questa popolazione la gran parte degli esposti al virus nelle ondate importanti sono state le persone che dovevano continuare a lavorare e ad avere contatti con le persone per ragioni di lavoro nei servizi ecc. Quindi c’è stata una disuguaglianza di esposizione, non c’è stata disuguaglianza nell’accesso alle cure migliori dentro i luoghi di ricovero, negli ospedali.
Tutto quello che abbiamo osservato è che effettivamente le vittime di infezione che erano abbastanza severe da meritare un ricovero sono state trattate allo stesso modo in proporzione al rischio, alla severità della malattia, mentre invece ci sono state grandi disuguaglianze nella capacità di presa in carico di queste infezioni fuori dall’ospedale, nel territorio, che si è rivelata la parte del percorso esistenziale più vulnerabile, più fragile a questo stress pandemico. Non a caso si sono osservate importanti disuguaglianze nella mortalità che si sono allargate con la pandemia rispetto a quelle che c’erano prima, legate a tutti questi meccanismi che dicevo prima: disuguaglianze nelle malattie predisponenti, disuguaglianze nell’infezione, disuguaglianze nella capacità di cura nel territorio. Senza dimenticare che si sono osservate anche disuguaglianze importanti oltre alla pandemia e al Covid, ma a causa della pandemia e del lockdown molte cure sono state sospese per malattie diverse dal Covid e la ripresa di queste cure, di questi percorsi esistenziali, la cui sospensione ha generato delle importanti liste d’attesa, è una ripresa che è molto segnata dalle disuguaglianze sociali: le persone più povere di competenze, di aiuto e di risorse non possono pagarsi la clinica privata per farsi l’intervento di protesi al ginocchio che è stata sospesa durante il lockdown, per farsela in una clinica privata. Insomma, questi sono alcuni dei meccanismi che spiegano che effettivamente ci sono stati degli impatti disuguali della pandemia sulla salute e che questi impatti disuguali hanno a che fare con una parte importante della responsabilità nei luoghi di cura e nella parte sanitaria.

 

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Natasha Petrini: Come si possono mitigare gli effetti disuguali della pandemia e del lockdown?

Giuseppe Costa : Beh, alcuni effetti della pandemia, quelli che ho descritto prima, ormai non sono più mitigabili perchè la pandemia fortunatamente si sta spegnendo e speriamo che non ritorni tra noi a lungo, dato che fortunatamente con la vaccinazione dovremmo avere uno scudo protettivo, tra l’altro distribuito in modo molto uguale. Questo è un classico caso in cui un intervento universalistico che dà a tutti quelli che ne hanno bisogno l’intervento gratuitamente, è fortemente protettivo per tutti ed è distribuito in modo equo, giusto, sia per ragioni di equità sociale, per ragioni di giustizia sociale, ma anche per ragioni di convenienza, perché anche i ricchi hanno interesse che tutti i poveri siano ben vaccinati, perché la circolazione del virus dipende dalla capacità di copertura di tutti, questo è uno degli esempi. Però certo nel futuro, in un piano di preparazione futura del sistema sanitario, per evitare che si ripetano alcune di queste cose, di sicuro è importante un po’ più di attenzione sulla parte preventiva delle disuguaglianze della prevenzione, molto sulla parte territoriale, infatti il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza investe tutte le nuove risorse sull’innovazione territoriale per evitare queste disuguaglianze d’impatto e sulla capacità di essere preparati alla ripresa dopo la sospensione delle cure non Covid, dovuta all’emergenza.

C’è un altro aspetto da non dimenticare che sono gli effetti del lockdown, non tanto sulla salute direttamente, ma su quei determinanti della salute che influenzeranno la salute fra qualche anno. Il grosso impatto del confinamento, delle misure di lockdown sull’occupazione, sul reddito, sull’isolamento degli anziani, sulle opportunità di apprendimento dei bambini costretti a casa, sono tutti impatti il cui prezzo sulla salute si pagherà fra qualche anno. Questo è estremamente importante che venga in qualche modo contrastato subito adesso, perché possiamo evitare che questi impatti sulla salute siano gravi nel futuro, e non a caso gli interventi di mitigazione che sono introdotti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si concentrano soprattutto sulle capacità di sviluppo, di ripartenza del paese, e sulle misure sociali che devono contenere questi effetti del lockdown sulle risorse e competenze di cui dispongono le persone e i contesti di vita, per farsi meno male in questa coda della pandemia.

Approfondimenti

Un  Health Inequalities Impact Assessment (HIIA) della pandemia di COVID-19 e delle politiche di distanziamento sociale

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